Altare maggiore
Altare maggiore della chiesa. Sopra l’altare statua della Vergine con un gruppo d’Angioli.
Contraltare di sinistra
Grande quadro posto sopra il contraltare di sinistra, opera del Genovese Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto (1609-1664), dove la luce è ancora una volta protagonista.
Questa sua natività o Adorazione dei pastori è una delle prime opere espressamente commissionate da privati per un luogo pubblico, ed un restauro del 1949 e ne svela la data certa.
Contraltare di destra
Nella religione cristiana l’altare assume una valenza particolare. In Chiese cristiane come quelle cattolica, vetero-cattolica, ortodossa o anglicana, siccome l’Eucaristia mantiene il carattere sacrificale e il pane eucaristico è considerato il Corpo di Gesù Cristo, l’altare ha mantenuto un’importanza considerevole, tanto da essere centrale nell’edificio religioso.
Controfacciata
La controfacciata è, soprattutto nell’architettura chiesastica, la parete interna dell’edificio che si trova dietro la facciata. Spesso decorata da monumenti sepolcrali, affreschi o anche dalle acquasantiere, può essere interrotta da un coro rialzato, qualora nella chiesa fossero soliti assistere ordini monastici di clausura, oppure da una terrazza, magari dove si può trovare l’organo. Vi si può aprire il rosone o altre finestre; vi si trovano inoltre spesso i portali d’accesso.
Fonte Battesimale
Gli affreschi di Domenico Piola subirono negli anni pesanti ridipinture. I restauri (2004) hanno posto in evidenza la figura dell’Angelo in volo che accoglie le figure di coloro che ammalatisi avvicinano all’acqua lustrale, unica salvezza per l’uomo.
Cappella del Cristo deposto
Il suggestivo Cristo deposto fu scolpito da Filippo Parodi – artista formatosi nella scuola di Pierre Puget (1620-1694) – e dipinto da Domenico Piola.
Chiesa di San Luca le Loggie
La chiesa di San Luca vista dalle loggie
Cornamusa nella Chiesa di San Luca
Un suonatore di cornamusa nella Chiesa di San Luca
Chiesa di San Luca
La chiesa è ricca di ornamenti in marmo, eseguiti da Daniello Solaro (1624–1698) formatosi a Parigi presso Pierre Puget e con lui tornato a Genova a seguito di importanti commesse acquisite. I marmi ornamentali sono da lui curati ed eseguiti a partire dal pavimento in marmi diaspri siciliani e marmi bianchi di Carrara, gli altari laterali e l’altare maggiore realizzato entro il 1649.
La chiesa di San Luca è un luogo di culto cattolico situato nell’omonima piazza del centro storico di Genova, nel quartiere della Maddalena. La sua comunità parrocchiale fa parte del vicariato “Centro Ovest” dell’arcidiocesi di Genova. La decorazione interna e le opere d’arte contenute di Piola, Parodi e Grechetto sono tra le più alte realizzazioni del barocco genovese.
Storia
La chiesa fu fondata nel 1188 da Oberto Spinola, importante uomo politico di quel periodo, più volte console, su un terreno di proprietà del genero Oberto Grimaldi e secondo la tradizione fu consacrata dall’arcivescovo Bonifacio nel 1191. Oberto Spinola ottenne dal papa Gregorio VIII che la chiesa fosse dichiarata parrocchia gentilizia delle due famiglie (Spinola e Grimaldi) e papa Celestino III nel 1197 la esentò dal pagamento del tributo alla vicina abbazia di S. Siro.
Nel 1485 fu eretta in collegiata e prevostura da papa Innocenzo VIII; papa Sisto V nel 1589 la confermò come parrocchia gentilizia delle famiglie Spinola e Grimaldi.
Il tempio venne trasformato in forme barocche dall’architetto lombardo Carlo Mutone tra il 1626 e il 1650. La chiesa fu nuovamente consacrata nel 1626 da Vincenzo Spinola, vescovo di Brugnato.
Durante la seconda guerra mondiale, i bombardamenti dell’agosto 1943 causarono gravi danni alle coperture ed in particolare alla cupola, la cui armatura lignea affogata nella muratura rimase carbonizzata per l’incendio provocato dalle bombe e fu sostituita nell’immediato dopoguerra da cordonature in calcestruzzo armato. Tra il 1947 e il 1950 furono restaurati, per mano di Luigi Gerolamo Leggero (1892-1978), gli affreschi della cupola, dell’abside e del presbiterio.
In epoca più recente, infiltrazioni d’acqua causate da carenze di manutenzione hanno provocato nuovi danni agli affreschi e alle decorazioni marmoree. I restauri condotti dal 2000 al 2004 hanno riportato ancora una volta all’antico splendore il ciclo pittorico della volta della cupola e i gruppi scultorei.
Descrizione
Esterno
La facciata che si apre su piazza San Luca, in realtà un piccolo slargo lungo l’omonima via, presenta una struttura a salienti. La parte centrale è suddivisa in due fasce sovrapposte da un cornicione riccamente decorato con bassorilievi e idealmente sorretto da due lesene corinzie lisce: nella parte inferiore della facciata si apre il portale, con timpano marmoreo, mentre in quella superiore vi è una finestra a lunetta. In corrispondenza della crociera, si trova una cupola con lanterna. Sul retro della chiesa si eleva il piccolo campanile a torre.
Interno
L’interno della chiesa ha pianta a croce greca con l’unica navata leggermente allungata e terminante con un’abside semicircolare. Il tempio è ricco di ornamenti in marmo, eseguiti da Daniello Solaro (1624-1698) e presenta un pregiato ciclo di affreschi, realizzato nell’ultimo decennio del Seicento da Domenico Piola con la collaborazione del quadraturista Anton Maria Haffner e del figlio Paolo Gerolamo. La serie degli affreschi raffigura l’Incoronazione della Vergine nella volta della cupola, Giaele, Giuditta, Giobbe e il Figliol Prodigo nei peducci, storie di S. Luca nel presbiterio e nel coro (San Luca pittore ritrae la Vergine e San Luca predica al popolo) e figure allegoriche di Virtù a monocromo nella controfacciata e nel transetto. Nella volta della navata San Luca battezza i neofiti e Cena in Emmaus.
Opere d’arte
Oltre agli affreschi citati, la chiesa conserva altre opere importanti, come il gruppo marmoreo dell’Immacolata con angeli di Filippo Parodi (fine del XVII secolo), che campeggia sull’altare maggiore, il gruppo ligneo del Cristo deposto, anche questo del Parodi (dipinto dal Piola), la Natività, capolavoro di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (il dipinto, realizzato nel 1645, fu definito dal Ratti “la più bell’opera che di lui abbiamo”[6]), il Crocifisso ligneo di Francesco Fanelli (1609) e un reliquiario a tabernacolo quattrocentesco, appartenente alla vecchia chiesa, collocato nel retro dell’abside ed accessibile dal corridoio della sagrestia.
Organo a canne
L’organo a canne della chiesa è stato costruito nel 1960 dalla Fabbrica Organi Ruffatti di Padova. A trasmissione elettrica, la sua consolle, separata dal corpo fonico, ha due tastiere e pedaliera.